venerdì 13 maggio 2016

Italia,11 maggio 2016

Una legge, per quando incompleta in certi punti fondamentali ('e figl' so' piezz' 'e core), è sempre una legge. Cioè una tutela e un obbligo. Una parte del vivere civile. Chi si sente in diritto di negare, per proprie convinzioni, ideologie, abitudini, i diritti degli altri, non è degno del contesto del vivere civile. Può farsi quindi da parte, ritirarsi in luoghi appartati dove regnare nel proprio regno, ma non interferire con la vita degli altri. Perché un motivo vale l'altro, ricordiamocelo, per imporre soprusi in nome di una qualsiasi causa superiore, ed è nella libertà, di vivere, di esprimersi, di amare, che risiede la convivenza felice fra le persone. I problemi alla base del ritardo dell'emanazione di questa legge, della sua, chiamiamola così, 'incompletezza', sono ancora presenti e richiedono una soluzione urgente, ma il primo passo è fatto. Ne verranno altri, perché:
"... se dietro qualcosa c'è una forza che lo spinge, non c'è modo di fermarlo."
[Helen Humphreys - Cani selvaggi - Playground].
E dietro una richiesta d'amore c'è sempre l'amore. E l'amore è una forza. Che vince. Sempre.

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