E' davanti al portone.
Imbocco il vicolo e mi guarda.
Mi avvicino seguendo la strada e mi guarda, poi guarda il portone e mi guarda di nuovo.
Cerca il mio sguardo e mi fa segno verso l'entrata.
Sono ad un passo e gratta con la zampa la porta.
"Sei rimasto chiuso fuori?", gli chiedo.
Fa un cenno canino di assenso e mi indica di nuovo di voler entrare.
Così premo una sola volta il campanello e aspetto con lui.
"Charly!", esclama la ragazza che apre, cercando di tener lontano dall'ingresso il suo cane agguinzagliato.
"Scusa,", le dico, "mi ha chiesto di entrare...".
"Avevo quasi pensato avesse bussato da solo: ci manca poco!".
La guardo perplessa e mortificata.
"Sta appresso alla mia!", spiega lei, quindi esce, tirandosi dietro la cagnolina e chiudendo la porta.
Charly va in visibilio e a nulla servono le esortazioni a lasciar perdere la bestiola.
Arrivano altre due donne.
"Charly! Stai tradendo la nostra! Fino a ieri le facevi la corte sotto la finestra, e adesso?".
Charly, dongiovanni a quattro zampe di quartiere, fa il finto sordo, ma si rassegna a non seguire né l'amata di turno, né chi lo ha aiutato, né chi lo ha smascherato.
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