Laura Costantini - La pietra delle anime - Dark Abyss edizioni
Un libro d'avventura che spazia dalla mitologia al fantastico, includendo l'horror e la storia d'amore: questo, in sintesi, il romanzo, ambientato appena dopo la prima guerra mondiale, principalmente a Brighton, sulle rive del lago Ontario, all'interno della comunità Ojibwa, residente nella zona.
Un'avventura che coinvolge dalla prima all'ultima pagina, dove nessun personaggio prevale sull'altro e la consistenza di ognuno di essi permette di seguire le vicende lasciandosi coinvolgere e rimanendo distaccati da esse allo stesso tempo, formandosi un'idea, scegliendo di chi prendere le parti, criticando magari gli atteggiamenti o le azioni di questo o di quello, ma sempre avendo davanti agli occhi la complessità del tutto.
E' una storia che racchiude al suo interno quelle di ciascuno dei protagonisti, e quindi, per quanto chiara nel suo svolgimento, è ricca di situazioni e di implicazioni col passato di ognuno di essi e questo chiarisce perché, in più di una occasione, la realtà che riguarda qualcuno è diversa dalla impressione che se ne può avere.
Anche narrativamente ci si muove su diversi piani, a volte evidenziati con una grafica diversa, ma questo non inficia la chiarezza del racconto, anzi l'arricchisce, perché sposta subito l'attenzione del lettore sul momento descritto.
Non mi soffermo sulla trama, perché, nonostante alcuni svolgimenti possano, come è giusto, intuirsi, il piacere della sorpresa, positiva o negativa che sia, appartiene al lettore.
L'aver intrecciato i vari generi, senza dare preminenza ad uno di essi, è un pregio di questo romanzo, un omaggio alla complessità del mondo reale.
I temi trattati, dall'atrocità della guerra all'intolleranza sociale per una sessualità diversa da quella etero alle difficoltà di integrazione e comprensione fra etnie diverse, fanno riflettere su quale sia il vero orrore con cui abbiamo a che fare giornalmente, pur raffrontandolo con quello fantastico di un potere che, acquisito casualmente per portare vantaggio ad una comunità, finisce per trasformarsi in orrorifica presenza per la comunità stessa.
Ugual peso narrativo hanno le figure maschili e quelle femminili, nonostante sia indubbio che la storia narri le vicende di Bridger Colton, e ugual peso viene dato alle storie d'amore che fanno parte del romanzo così come della vita.
Significativa la copertina, belle le illustrazioni interne di Dany&Dany, Le Peruggine, Federica Soprani (A.I.), che stuzzicano e dirigono l'immaginazione del lettore, e donano un fascino che sa di antico ma che è preziosamente moderno al romanzo.