lunedì 23 novembre 2009

FACEFOOD

Sto cercando di mettere ordine nei miei 'possedimenti', così da far perdere alla mia stanza l'aspetto di un 'deposito merci in transito' e renderla più vivibile.
Non che io sia disordinata (anzi!), ma lo spazio è quello che è, e le cose si accumulano. ;PPP
E allora, in attesa di montare le Billy by IKEA che aspettano da qualche giorno, giù in garage, una collocazione stabile e precisa, metto in ordine (più che altro decido) quello che ci andrà dentro. ;)))
Durante questo 'inventario', mi è capitato sotto gli occhi un libricino che comprai alla mostra su Hiroshige [v.maggio2009] : 'FACE FOOD the visual creativity of japanese BENTO BOXES', by Christopher D Salyers, Mark Batty Publisher New York City.




Perché proprio questo, fra tutte le pubblicazioni che c'erano, e che, forse, mi sarebbero interessate ugualmente, se non di più? Perché io sono golosa di immagini! :DDD Anche di immagini di cibo! (E i libri di cucina li scelgo pure in funzione di questa cosa! ;))) ) Quindi, quando la creatività, in questo caso figurativo-culinaria, arriva a questi livelli, il desiderio di guardare si confonde con quelli di assaggiare e di ricreare (ma anche di variare, migliorare, personalizzare) la pietanza riprodotta. I bento, pure se conosciuti solo tramite anime e manga, mi hanno sempre incuriosito! :)) Non sono creazioni per invogliare a mangiare i bambini! Sono un modo di intendere il cibo!
Un ristoro per la mente, un piccolo rifugio per la fantasia nel tran-tran quotidiano!
Magari li vedo io così e i Giapponesi la pensano diversamente... (non credo troppo 'diversamente', però! ;P)
Fatto sta che, personaggi rappresentati come categoria a parte, i bento sono delle vere e proprie 'installazioni temporanee'!
Anche da noi 'all'ovest', un certo tipo di cucina presta attenzione all' 'immagine' dei suoi piatti, ma non è la stessa cosa: la attenta giocosità pittorica del bento non è il 'gioiello' preparato dallo 'chef'(che spesso ti lascia in dubbio su cosa mangiare e cosa lasciare nel piatto! ;PPP). E' una cosa più 'viva' e diversamente pensata!
Non abbiamo un equivalente: il nostro pranzo al sacco è inteso in maniera completamente differente: altre forme, altro significato! :DDD
Una sorta di 'bento nostrano', lo ritrovo, però, forse, nei panini multicolore e multigusto, delle paninerie, almeno nelle presentazioni degli stessi, e... si, in certe occasionali creazioni paterne, quando il genitore, con tempo e buon umore a disposizione, si impegna in fantasiose elaborazioni, che, non fossero 'da piatto', potrebbero tranquillamente competere con quelle giapponesi! ;DDD


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