domenica 24 luglio 2011

La 25a ora

Non so cosa fossi impegnata a fare quando il film uscì, perché non andai a vederlo.
Eppure avevo da poco finito il corso di sceneggiatura...
Davvero non lo so.
Qualcosa nella pubblicità potrebbe avermi indisposto, sono fatta così.
Il titolo, però, mi è rimasto in mente senza un motivo, e ritrovarlo in programmi televisivi mi ha sempre ispirato una curiosità che però non aveva abbastanza energia da sollecitare soddisfazione.
Tutto finché (e si che gli anni sono passati! :P ) non mi sono trovata davanti il libro, opera di quello stesso David Benioff che mi aveva appena conquistata con 'La città dei ladri'.
Edizione economica della Beat, a dieci anni di distanza dalla prima della Neri Pozza, 'La 25a ora' è un altro gioiello di un narratore straordinario.
Storia semplice, lineare, costruita da personaggi potenti, secondari solamente di fronte all'eccezionalità del protagonista.
Forse troppo maturo per i suoi ventisei anni, ma probabilmente no, perché c'è un'età in cui la maturità è quella dell'anima e non quella del mondo.
E' essa che ci fa compiere determinate scelte, non perché è giusto, ma perché noi lo sentiamo giusto.
Ed è la stessa che ci concede quella 25a ora che ci salva e ci condanna.
Sono andata a cercare in Internet qualche notizia relativa al film: la sceneggiatura è di David Benioff stesso, ma ci sono alcune piccole varianti conseguenza dell'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001.
Queste, per me, un po' cambiano la sostanza di certe scelte originarie, narrative e espressive.
Il libro è stato scritto prima di quella data, il film dopo: ormai sono due cose diverse.
Valide entrambe, ma diverse.
Quanto prima possibile cercherò di ovviare alla mancata visione del film, ma lo so già: continuerò a preferire il libro, e nessun attore riuscirà mai a sovrapporsi alle figure dei personaggi.
Di nessuno di loro, meno che mai a quella di Montgomery Brogan <3 .

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