sabato 8 novembre 2014

Waiting for the Brat Prince

Ci pensavo da tempo, avevo voglia di farlo, magari giusto per rinfrescare la memoria su qualche dettaglio nell'attesa, ma, un libro dopo l'altro, non l'avevo neanche preso in mano.
Poi, alcune settimane fa, ho convinto mia cugina P. a seguirmi alla presentazione di un libro, prima metà di una storia di vampiri (auto)pubblicata da questa scrittrice che è una amica di un mio amico.
L'abbiamo letto entrambe e siamo arrivate alle stesse conclusioni (che non sono oggetto di questo post).
Era, però, la prima esperienza letteraria 'vampirica' per P., e mi sono sentita in dovere di farle presente che, sì, il vampiro è come lo si raffigura e quindi lo si racconta, ma se non ha determinati attributi non ha propriamente senso chiamarlo tale. Senza scendere nei particolari della letteratura di genere, le ho citato, allora, due 'classici': 'Dracula' di Bram Stoker e 'Intervista col vampiro' di Anne Rice. Lei ha scelto di leggere il secondo.
Quando siamo andate a comprarlo abbiamo fatto la strada di ritorno assieme, e, messo da parte quel che avevo comprato io, l'ho aperto e ho cominciato a leggerglielo (recitarglielo?), pur passando da un mezzo di trasporto pubblico all'altro, e ho continuato fino a casa (mia).
[N.B.: la voce non era alta, e il rumore di fondo tanto, ma chi voleva ascoltare poteva farlo.]
Una volta qui, però, mi è venuta voglia di continuare, e, andata via dopo cena P., ho preso una delle mie copie, quella dei Superpocket, dove l'ho letto la prima volta (è in italiano, come quello e tutti gli altri volumi delle 'Cronache dei vampiri', della Tea, ma da 'The Vampire Lestat' li ho letti tutti in americano) e ho ricominciato addirittura dall'inizio.
Perchè la prima frase è un esordio magnifico e non mi basta conoscerla a memoria.
Perchè quella è la 'mia' copia.
Perchè mi andava di farlo.
E così ho riletto, rigustando scene e dettagli, la storia di Louis di Pointe du Lac, il suo incontro con Lestat, quello di entrambi con Claudia, e quello con Armand.
I miei sentimenti per ciascuno di loro sono praticamente immutati, anche se questa volta,  riuscendo ad apprezzare la femminilità di Claudia, questa ha riscosso le simpatie che prima le avevo negato.
Continuo invece a non capire l'attrazione di Lestat e di Armand per Louis... Forse è una questione di sesso (mio), o di carattere (sempre mio).
Certo, essendo due personalità differenti ma entrambe forti, Lestat e Armand probabilmente hanno bisogno, per compensarle, di una che sia l'opposto delle loro, e Louis, da questo punto di vista, non scontenta nessuno dei due. (...)
Aspettando (come dice più o meno il titolo) di avere fra le mani 'Prince Lestat', (è questione di ore, ormai!) sono curiosa di sapere cosa ne pensa, di 'Intervista col vampiro', P.; di verificare di non essermi sbagliata: sono sicura che -orrore!- le sta simpatico Louis! ( :P )
 

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