mercoledì 11 marzo 2009

ABISSI

Certe volte, scorgi, negli occhi di qualcuno incontrato per caso, un luccichio strano, lucido. Lo/la guardi mordersi le labbra come per nascondere qualcosa di penoso, ma i tratti del viso sono gioiosi.
Lo/la osservi meglio, e ti rendi conto che non è vestito/a in modo particolare, anzi, piuttosto normalmente, quando non in maniera pure trasandata. Soprattutto ti accorgi che non ti guarda, non guarda nessuno, ha la testa altrove.
Lo/la confronti con le persone tutt'intorno che, col viso luminoso e sereno e il sorriso pronto, parlano, rapportandosi continuamente agli altri.
E allora la differenza abissale che lo/la divide da questi diventa prepotentemente evidente: loro sono persone normali, e lui/lei, per quanto possa apparire folle, è, semplicemente, felice.
E' folle, allora, la felicità?
Forse.
Ma più di tutto è una cosa che difficilmente si riesce a condividere.
Non per la cattiva volontà di chi la prova, quanto, piuttosto, per l'impermeabilità a questa sensazione, se provata da altri, di chi gli/le sta intorno.
Isola, allora, la felicità?
Può darsi.
Ma i pianeti, nell'universo, girano, soli nelle loro orbite, in sintonia con tutti gli altri astri.
Magari sono tutti felici... ;)))


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