domenica 3 maggio 2009

PRESENTIMENTI LETTERARI

Un libro.
Pagine scritte da qualcuno, che ti si presentano agli occhi raccolte in una copertina su cui compare titolo, autore, e casa editrice.
Quando te ne trovi davanti centinaia è difficile scegliere!
E puoi conoscere o no chi scrive e l'argomento, la descrizione sommaria del testo o l'immagine posta a invito può colpirti o meno, certe volte è qualcos'altro che ti spinge a prendere il volume tra le mani e portartelo a casa.
(di norma dopo aver lasciato in cambio del denaro! ;PPP)
Certo, gli elementi sono sempre quelli: il titolo stesso, la forma, il colore del libro, il nome dell'autore pure, anche se -o forse proprio per questo- sconosciuto.
Insomma scatta quel qualcosa che ti incuriosisce, che ti spinge a trovare una scusa a quel bisogno di leggerlo.
Quale sia stato il pretesto per scegliere 'L'esercito della salvezza' di Abdellah Taia, edito dalla ISBN tra le nuove uscite di questa casa editrice contemporaneamente esposte sugli scaffali, non lo so.
Non ho mai sentito parlare di quest'uomo, il titolo fa scattare in me una istintiva diffidenza e la copertina è, come quasi tutte quelle della ISBN, di un ruvido bianco gesso con le scritte nere e il taglio rosso.
E' stato forse il presentimento che quella storia mi avrebbe conquistato. Come è puntualmente accaduto.
Non amo particolarmente le autobiografie, perché, difficilmente, quell' 'io' ha la forza di coinvolgerti, di farsi sentire 'tuo'. Qualche volta, però, succede. E non importa quanto il lettore possa essere diverso dal protagonista narrante. In questo caso, la potenza e la limpidezza dei sentimenti di Taia, sono tali da superare ogni differenza, di qualsiasi tipo.
Sono sentimenti universali e universalmente vissuti: l'amore, la gelosia, lo sconcerto, la paura, l'istinto di sopravvivenza, ma descritti con la coscienza positiva di essere al mondo come sé stessi.
Non importa chi tu sia: quando leggi ti ritrovi ad essere Abdellah. A parteggiare per lui in qualsiasi momento della sua vita, in qualsiasi situazione, perché, in fondo, (ma anche in superficie!) abbiamo fatto, pur se in altre vite e operando scelte diverse, quello che ha fatto lui.
E non perché sia un uomo comune, quanto, piuttosto, perché è uno come tanti, con le passioni e i desideri di tutti.
Davvero! ;DDD




PS: Taia ha il doppio puntino sulla i, ma non riesco a convincere il computer a farlo venire fuori! :S