lunedì 27 giugno 2016

'Città di notte'

'Città di notte' - John Rechy, Tropea.
 
 Che cosa spinge un giovane a voler conoscere se stesso, gli uomini, l'America, attraverso la vita notturna delle città, attraverso 'il sesso di una notte e fumo di sigarette e stanze allagate dalla solitudine', attraverso un viaggio da una costa all'altra del Paese, inteso come 'un'unica vasta città di notte', fatto per conoscere e poi ricordare 'le vite  vissute oscuramente in essa'?
'Leggevo molti libri, vedevo molti, molti film.
Osservavo gli altri vivere, solo attraverso una finestra.'.
E' forse in queste frasi la risposta.
Non è un isolamento fisico dagli altri, ma 'intimo', e il passare dall'altro lato del vetro implica unirsi agli altri, in modo fisico e intimo, attraverso un contatto dei corpi che non riesce, però, a far sparire la solitudine, la quale, invece, si fortifica come una corazza protettiva, attorno ad ognuno.
La solitudine diventa, quindi, la nuova finestra attraverso cui guardare fuori e partecipare alla vita degli altri.
Nato come una lettera ad un amico, una volta tornato a casa, in Texas, 'Città di notte' riporta le esperienze dell'autore a New York, Los Angeles, San Francisco, Chicago, e il carnevale a New Orleans, che segna la svolta nella sua vita, alternando capitoli di considerazioni e fatti più generali (Città di notte), a storie, più particolareggiate, di 'personaggi' incontrati nel mondo della strada a cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso.

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