giovedì 21 luglio 2016

estati

"Eyes without a face" in una notte di luglio ha una suono speciale.
Il suono di un ricordo che si schiude.
Il ricordo di una notte d'agosto quando questa canzone era giovane giovane e, anche se il cuore batteva forte, i gesti erano impacciati.
E nel profumo del mare e delle belle di notte (mirabilis japala), si stava in piazza ad ascoltare la musica e a ballare.
Ce l'ho ancora, quell'orologio col cinturino metallico, tutto rosso, con le cifre digitali: ci si erano poggiate le sue dita sopra, per vedere l'ora, mentre qualcun altro mi teneva il polso e Billy Idol cantava.
Il colore è un po' andato, ma se ci mettessi una pila nuova, molto probabilmente funzionerebbe ancora.
Non credo che lo farò, però, questo: certe cose devono rimanere quelle che sono.
Come il fatto che l'ho cercato per anni e che per altrettanti ho evitato di farlo, perché è stato uno dei miei grandi amori (non corrisposti), ma anche una delle più grandi delusioni (non per la 'non corrispondenza').
Adesso che c'è Internet ho provato a cercarlo, ma solo per curiosità. Non so cosa proverei ad incontralo di nuovo. Neanche mi interessa, saperlo, ma mi piacerebbe accadesse. Tanto non riconoscerebbe mai né me né l'orologio (figuriamoci!), e Billy Idol continuerebbe a lasciarlo indifferente. (O, almeno lui, no?!)

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