venerdì 31 gennaio 2025

Da una Sardegna all'altra

Due libri, due autrici, due Sardegna, raccontate ognuna con passione e affetto.
La Sardegna dei tritoni della serie Evadne Invicta [Capitolo IV : L'arconte del Fretum Gallicum], di cui sono ormai affezionata lettrice per la maniera in cui Erika Vernizzi riesce ad amalgamare la storia reale con il mondo inventato da lei, e quella catalana di Corallo di Nykyo.
Corallo lo aspettavo da tempo, e devo dire che averlo fra le mani è stato un piacere.
La storia, in alcuni punti, mi ha fatto parlare da sola, ma ogni azione dei personaggi è giustificata e, sì, è giusto che essi si comportino in quella maniera.
Alcuni episodi sono molto belli: la terrazza del Català, il concerto, la descrizione del rapporto di uno dei protagonisti col corallo e quella del significato attribuito alle sue opere.
In definitiva, mi è piaciuto.
L'arconte, Adonibaal, nonno Ado, è un personaggio a cui mi sono affezionata tanto, anche se poi, beh, le simpatie sono per tutti, e per -ovviamente- uno in particolare.
Mi è piaciuto particolarmente, in questo capitolo IV, il presente alternativo, e ho trovato commoventi alcune scene, così come l'addendum. E, sì, esilarante, la gara che conclude l'episodio.
In definitiva, due belle letture per una Sardegna che, conosciuta tramite persone e letture, ormai mi chiama prepotentemente.

'L'arconte del Fretum Gallicum'

 Erika Vernizzi  - L'arconte del Fretum Gallicum -  self  Amazon Italia Logistica

Quarto episodio della serie fantasy storico-contemporanea Evadne Invicta.
Mentre l'estate sta per iniziare -siamo ai primi di giugno- e la vita allo stazzo e allo stabilimento balneare gestito dalla colonia ibrida di Talos procede accaldata ma indisturbata, ecco che la ribellione adolescenziale di Aristodemos, ormai quindicenne, esplode nel mezzo di una seria discussione fra gli adulti, che ha per argomento il passato.
Fra padre e figlio, il disaccordo sarà tale che, nonostante le spiegazioni e i tentativi di riconciliazione operati dagli altri membri della colonia, aprirà la strada ad una nuova minaccia, proveniente proprio dal passato oggetto della discussione.
E il passato in questione, questa volta, è proprio quello di Adonibaal, l'arconte del Fretum Gallicum, personaggio complesso e corposo che ormai ricopre un ruolo essenziale nella colonia, della cui personalità, verranno alla luce altri aspetti.
Come nei precedenti episodi, alla base delle coinvolgenti avventure dei tritoni e degli umani, c'è il serio studio storico operato dall'autrice, che, così come il sapiente uso delle citazioni, viene fuori in maniera possente ma leggera, fornendo dati senza appesantire né il racconto, né la lettura.
Questo rende l'opera interessante e piacevole, anche perché, dove l'argomento risulta di una certa serietà, Erika Vernizzi riesce a riportare il lettore alla giusta distanza, affiancando l'esposizione dello stesso con la quotidianità dei personaggi.
Quotidianità che rende il tutto più reale ed accettabile come tale.
Anche quando, all'interno della storia, i personaggi si ritrovano a vivere episodi, anche per loro al confine di essa.
Senza nulla svelare, questo quarto episodio rannoda fili dei precedenti, chiudendo capitoli ed aprendone altri.
Come sempre, e non se ne potrebbe, ormai, fare a meno, il volume è arricchito da precisazioni e bibliografia, da un capitolo extra e dal brano di un altro tradotto in greco, oltre che dai disegni dell'autrice, che, per due di essi, relativi a suoi personaggi storici, ha utilizzato in maniera egregia anche l'intelligenza artificiale, riuscendo ad integrarla, differenziando lo stile, con i personaggi titolari della storia.
Una particolare segnalazione è per l'addendum, nel quale l'autrice racconta le motivazioni per la sua scelta di raccontare la Sardegna.

'Corallo'

 Nykyo  - Corallo -  self  (Amazon Italia Logistica)
[romance mm]

Alghero, il corallo, la storia di due famiglie legate dalla vita e dall'amore di due giovani uomini, la cui storia lascerà spazio a quella dei rispettivi fratelli.
Parte da un evento tragico, Corallo, e dalle sue conseguenze, per narrare di personaggi che diventano persone, non solo per la consistenza letteraria, ma anche per la loro crescita umana.
I fatti, le situazioni, sono quelli dove la vita viene affrontata come si presenta, con il suo peso, che rende fragili ed insicuri, che spinge ad errori di valutazione causati dal dolore, dal senso di impotenza, da quello di colpa, dal dovere.
E' proprio il senso del dovere, inteso sì come obbligo, ma in forma latente, rispetto alla sua interpretazione come manifestazione d'amore, un cardine del romanzo, l'inconsapevole punto di contatto fra due anime che, per motivi diversi, hanno subito, e che, per le conseguenze di essi, hanno difficoltà ad incontrarsi.
Alcuni elementi, oggettivamente esterni ma intrinsecamente parte di ognuno di essi: la musica, il corallo, la città, favoriranno un ravvicinamento che è preludio di un rapporto più concreto e più solido, capace di risanare ferite lasciate aperte per troppo tempo.
Corallo è un libro ricco, di episodi, di sentimenti, che stimolano l'empatia così come il disaccordo per certi comportamenti, ed ha un ritmo di lettura che permette di vivere la storia senza fretta ma pure senza rallentare il ritmo, rimanendo presi e coinvolti da una vicenda di cui, dopo l'ultima pagina, si sente già la nostalgia, grazie anche ad una esposizione pulita e precisa che racconta emozioni e particolari con la stessa cura e lo stesso entusiasmo.
Arricchiscono il volume le belle tavole interne e la copertina ad opera di Suzakusly.

lunedì 20 gennaio 2025

D'inverno

 La neve


Il mare


Gli uccelli marini


Il geco




Delle prime volte

 "Chiedi a Giuseppe di farti attraversare."
Per andare a prendere cosa? Non lo ricordo.
Probabilmente qualcosa in merceria.
L'andata in salumeria non lo necessitava, e quindi, a richiesta, si doveva andare e basta.
Ma di fronte, passare la strada che, pure se in centro città, era prevalentemente residenziale, anche se il Viale fronteggiava una serie di negozi, era tutt'altra cosa.
Eppure, quel pomeriggio, l'ordine fu quello.
Giuseppe, il portiere-guardiano, guardò su e giù (anche nei periodi di senso unico, c'era la corsia di risalita preferenziale) e io andai.
Chissà cosa pensava dovessi fare, quanto tempo dovessi impiegare, o mi fossi illusa io di ritrovarlo lì, al ritorno, al momento di riattraversare, Giuseppe non c'era.
Ma io dovevo tornare a casa e chiedere ad altri era impensabile.
E allora... vai! Si attraversa!
Guardai su, guardai giù, e passai.
Fatto! Sdoganato attraversare da sola.
Era stato intenzionale da parte di chi mi aveva mandato?
Non lo so. Ma lo intuisco probabile.
Avevo sette-otto anni. O forse meno?
E, no, non era gennaio, perché non indossavo cappotto e cappello!

A volte...

I jeans vecchi.
A volte non si riesce proprio a buttarli.
Non c'è un motivo preciso, a parte quello che sono loro, che sono stati tuoi.
Se li pieghi piccoli piccoli un posto lo trovi.
Fino al prossimo, intenzionale, ritrovamento.
Che, magari, deciderà, per loro, un altro destino.



Canzone del mese


 GENNAIO

U2  - Invisible - [singolo / traccia fantasma album: Songs of Innocence]

"I'm more than you know
I'm more than you see here
I'm more than you let me be..."

Citazione del mese

 GENNAIO

F. Soprani - V. Corella  - Victorian Solstice II -  [Dark Zone]

"Mary aveva avuto un colpo di fortuna, con quel lavoro, e molta gente ti perdona tutto, davvero, ma non la fortuna."