Il venerdì del Comicon sono andata a Castel Sant'Elmo in mattinata, in un orario che mi permettesse di trovare i banchetti allestiti e non assaltati. Per poter guardare e comprare con calma, insomma. :DDD
Ho rimandato di un po' l'ora di pranzo, e, panino per panino, visto che più tardi dovevo essere alla presentazione di un libro, ho deciso di non mangiare lì.
Indecisa fra pizza e rusticherie assortite (il pomodoro, alle tre del pomeriggio, non è fra i miei alimenti preferiti), ho deciso per una sana 'merenda' al supermercato! ;)))
Opzione, del resto, molto in voga fra i visitatori, seppure nella versione 'casalinga'. ;DDD
Comunque sia, armata della mia borsetta della spesa, mi sono seduta su una delle panchine non occupate da ragazzetti/e affamati, e mi sono preparata le mie belle fette di pane col prosciutto crudo e il formaggio.
Non è una strada di grande traffico, quella, e il passeggio, nonostante i negozi, è discreto. Data l'ora di chiusura, poi, in giro, c'eravamo solo 'noi' e quelli che tornavano a casa, spesso con la spesa.
Una signora, infatti, s'è fermata per regolare l'altezza della borsa con gli acquisti e, prima di andare via, mi ha, gentilmente, augurato 'Buon appetito'. :)))
Dopo un po' ne è arrivata un'altra, e, sedutasi e aperta la propria borsa, ne ha tirato fuori l'occorrente, della stessa provenienza, per una merenda del tutto simile alla mia. (Forse senza il formaggio... ;PPP)
Mangiavamo tranquille entrambe, senza dar fastidio a nessuno e senza sporcare, quando un tipo, notevolmente 'adulto' sui documenti, passandoci davanti con una borsa della spesa in ogni mano, prima ci guarda storto, e poi, a voce alta (in dialetto, ma traduco) commenta: "E che è? Hanno aperto il ristorante!".
Non era una battuta. Il tono era talmente sprezzante e rancoroso che, sia io che la signora, siamo rimaste colpite, e, diciamo la verità, offese, dalla sua gratuita e cattiva scortesia.
Lo abbiamo ignorato, forse proprio perché mangiavamo contente, poi, però, ci siamo guardate in faccia e abbiamo commentato a nostra volta.
Siamo state più clementi di lui, trattandolo per quel che era, quindi ci siamo messe a parlare dei fatti nostri.
Dopo, ognuna è tornata al suo mondo, senza lasciare tracce sul posto. Forse solo nella memoria dell'altra.
Una domanda, però, è restata: perché un'azione tanto semplice e spontanea ha provocato una simile reazione?
Ci ho pensato, e una risposta mi viene alle labbra!
Ma metterebbe in evidenza la parte più bieca e infima della natura umana, e mi vergogno non solo di ammetterla, ma anche di raccontarla.
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