venerdì 5 marzo 2010

UNA COPPIA DI VECCHI AMICI

Lei è Mary Margaret (Mollie) Kaye, lui è 'Padiglioni lontani' (Sperling & Kupfer editori).
L'ho riletto il mese scorso per l'ennesima volta (anche se dall'ultima deve essere passato ben più di un decennio!), e mi è piaciuto come la prima. Forse di più. ;)))
E' uno dei romanzi a cui sono più legata, come dire, sentimentalmente.
Forse il primo della lista!
Quello che porterei con me dovunque andassi!
E' difficile spiegare le ragioni di questo affetto, se pure c'è la necessità di farlo.
Non ricordo su quale rivista per signore mi immersi nelle sue pagine, e, settimana dopo settimana, seguii lo svolgersi delle avventure dei protagonisti.
Considerando le 830 pagine della mia edizione, datata marzo 1984, posso immaginare la mia prima lettura sia stata quella di un 'condensato', ma potrebbe anche non essere così. Del resto, tempo ne è passato... ;PPP
E, sebbene, adesso, in edicola ci sia di tutto, ma proprio di tutto, allegato ai giornali, sono proprio i libri, all'interno e all'esterno, ad aver perso il posto di prestigio. Tant'è. ;SSS
Comunque... io, 'Padiglioni lontani', lo comprai in edicola! :DDD
In quella stessa edicola da cui ci siamo serviti per trent'anni, e poi dove, a causa di futili ma concreti motivi, non siamo andati più. Situata, vedi il caso, in una strada che ha lo stesso nome di quella dove è stato stampato il libro!
Mi rimane il dubbio se, in volume, l'ho letto prima o dopo l'uscita in TV del film tratto da esso: lo sceneggiato 'Padiglioni lontani', che, dai ritagli dei giornali dell'epoca, è, anch'esso, del marzo 1984.
Sicuramente sarà stato dopo! :DDD
Ma, allora, data l'abbondanza di particolari che ricordavo, dovevo averlo letto per intero!
Però, in definitiva, questi sono solo dettagli.
Quel che conta è il fatto che, da ben più giovane, la storia e i personaggi mi erano rimasti impressi.
E l'immagine che mi ero fatta dei protagonisti non ha coinciso con quella degli attori che li hanno interpretati!
Se Benedict Taylor ha dato un volto, più consono ai miei gusti dell'originale, a Wally, a Ben Cross non posso, ancora oggi, perdonare di aver stravolto i miei connotati di Ash!
(Senza considerare il fatto che era doppiato da Romano Malaspina, la voce di un altro mito: Actarus! Due affronti in uno! ;PPP ;))) )
Ma anche questi sono dettagli...
Non lo sono, invece, i fatti e le emozioni vissute dai personaggi nell'India di fine ottocento che è il teatro in cui M.M.Kaye li fa muovere.
Un'India descritta da chi l'ha vissuta e amata, anche se legata dallo stesso affetto al popolo che per tanto tempo l'ha dominata.
Non c'è una presa di posizione per l'una o per l'altro: si potrebbe pensare Ash, in perenne bilico fra i due mondi (ma con una istintiva, anche se non effettivamenrte ricambiata, propensione per quello indiano), sia la trasposizione letteraria dell'animo della sua stessa creatrice, nata e cresciuta in India e sposa di un ufficiale del Corpo delle Guide della regina Vittoria.
Anche chi legge cammina sul confine, sentendosi parte di ogni luogo e fuori posto dappertutto, allo stesso tempo: perché siamo tutti individui differenti l'uno dall'altro, pur facendo parte di un popolo in cui ci identifichiamo, ma che è intimamente uguale, nell'essenza delle differenze, al popolo che gli vive a fianco e con cui condivide la Terra.
Non è facile esprimere questo concetto: siamo tutti fatti alla stessa maniera, nel bene e nel male, lo sappiamo pure, ma facciamo finta di non saperlo e ci trinceriamo dietro differenze che, se ci accettassimo senza voler predominare, avrebbero un valore non essenziale.
Beh, forse sono io a pensarla così!
Però è quello che questo libro mi ha sempre trasmesso! Magari anche per contrasto con la realtà dei fatti!
Non è un libro 'buonista'! Non lo è per niente! Ma è obiettivo sulla natura umana.
Che è fatta così e c'è poco da aggiungere. (Ma, volendo, tutto da modificare! :ppp)
Tornando al romanzo... mi piace! :DDD
E mi ha interessato dal primo momento il periodo storico in quei luoghi.
Quando avevo 13-14 anni, fare una ricerca su internet era impensabile, ma le enciclopedie si usavano, e ricordo che presi appunti sulla 2a guerra afgana. E pure sulla prima, e su quello che è successo dopo.
Non ho più quei fogli, ma c'è voluto molto meno, adesso, per rinfrescarmi la memoria e aggiungere dettagli visivi alle precisazioni di carattere storico fornite dall'autrice.
Come quelle relative al Cavagnari Arch a Mardan dove sono incisi i nomi di coloro che morirono nell'assalto alla Residenza, subito, a Kabul, dalle Guide.
Fa un certo effetto, scontrarsi con il lato 'vero' delle storie!
Come pure rendersi conto che, dalla Storia, l'uomo non ha imparato niente! (Né mai lo farà! ;P)
E allora non resta altro da fare che continuare a guardare lontano, a cercare il Dur Khaima, i Padiglioni Lontani, il luogo dove vivere in pace, lontani da pregiudizi e intolleranze, " ...dove non abbia alcuna importanza chi siamo e quali divinità adoriamo, dal momento che non facciamo male a nessuno e siamo rispettosi e non cerchiamo di costringere la gente a pensarla come noi. ".


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